Palazzo alla Torraccia
- Il Palazzo “alla Torraccia” si trova al centro del paese, sul lato Nord della piazza in mezzo alla quale si trova una fontana datata 1882; il termine Torraccia deriva probabilmente dalla presenza a nord di una antica torretta rotonda diroccata e poi demolita all’altezza del tetto.
- La costruzione viene anche chiamata casa Malanotti-Graifenberg dal nome delle illustri famiglie di Caldes e di Terzolas che la abitarono nel passato. L’edificio riveste particolare importanza storica ed artistica perché costruito nel XVI secolo dal capitano della Rocca di Samoclevo Francesco Heningler in stile rinascimentale. Nel 1670 fu ceduto dai nobili Malanotti ai Canonici di Trento che la usarono come residenza estiva; verso il 1715 il palazzo fu acquistato dai signori Graifenberg e nel 1871 Giovanni Ciccolini lo acquistò dal notaio G. Antonio Graifenberg. La costruzione rimase agli eredi Ciccolini fino al 1973, anno in cui fu acquistata dalla Provincia Autonoma di Trento per provvedere al suo restauro conservativo.
- Di particolare interesse sulla facciata Sud vi sono i caratteristici erker o sporti ruotati di 45 gradi per scopi di osservazione e difesa, alti comignoli, mura merlate ed antiche caditoie.
- L’androne d’accesso presenta caratteristiche volte a botte, con pavimentazione in ciottolato e nella fase di risanamento è stata riaperta una finestra del 1600. La struttura originale comprendeva, oltre ai due grandi saloni sovrapposti, 4 ambienti con alti soffitti che evidenziano eleganza costruttiva, decorazioni a stucco, capitelli pensili e tracce di affreschi. Al secondo piano vi era un locale a volta che si può forse ritenere una cappella interna. Notevole il soffitto ligneo del secondo piano, decorato a rosoni, ma purtroppo danneggiato nell’incendio del 1645.
- Attualmente il palazzo ospita al primo piano il salone del Consiglio Comunale, l’ufficio del Sindaco, la sala della Giunta e gli uffici ragioneria, anagrafe e ufficio tecnico, mentre al secondo piano trova collocazione la biblioteca storica del Centro Studi per la Val di Sole.